In questa pratica guida vedremo come coltivare il peperoncino, i cui frutti dai colori vivaci sono celebri non solo per quel tocco in più che danno alle pietanze, ma anche per le loro proprietà vasodilatatorie, digestive e antiossidanti.
Si tratta di una pianta perenne, sebbene spesso venga coltivata come annuale: in Italia, infatti, a causa del clima rigido invernale, dopo il raccolto le piante di peperoncino vengono spesso sradicate. Tuttavia, se si riuscisse a tenerle al riparo durante i mesi più freddi, sarebbe possibile coltivarle in modo perenne, evitando di dover ripetere ogni anno le procedure di semina e trapianto.
La coltivazione del peperoncino è piuttosto semplice: potete decidere di tenerlo nel vostro orto, in vaso sul balcone o addirittura dentro casa in una grow box. L’importante è seguire alcune semplici accortezze, che ora andiamo a spiegare.
Indice
La semina del peperoncino
La semina del peperoncino in pieno campo è poco diffusa, poiché per ottenere la germinazione sono necessarie temperature piuttosto elevate, che nel nostro Paese si riscontrano soltanto in primavera. Per questo, viene effettuata solitamente in inverno utilizzando metodi alternativi.
La semina deve essere praticata in un ambiente a clima ed illuminazione controllati, in modo da avere a disposizione piantine di circa 20-30 cm di altezza in concomitanza con l’arrivo dei mesi più caldi: in questo modo, si potranno poi trapiantare in vaso, o nell’orto, e tenerle all’aperto. I semi del peperoncino (che possono essere facilmente estratti da altri peperoncini) vanno interrati a circa 1 cm di profondità. Il terriccio deve essere molto fine e va tenuto sempre ben umido; il vaso, infine, va posizionato in un luogo caldo.
Una valida alternativa alla semina nella terra è il cosiddetto “metodo Scottex“. In che cosa consiste? Per far nascere le piantine è sufficiente procurarsi un contenitore di plastica, o di alluminio, posizionare sul fondo dello stesso qualche strato di fogli scottex e adagiarvi sopra i semi di peperoncino, distanziandoli l’uno dall’altro. L’unico fattore a cui prestare attenzione è che la carta non si asciughi completamente (i semi devono essere mantenuti umidi), pena la morte dei germogli per assenza d’acqua.
Coltivare il peperoncino nell’orto
Facendo parte della famiglia delle Solanaceae, la coltivazione del peperoncino nell’orto segue regole molto simili a quelle per pomodori, patate, peperoni e melanzane. Vediamo, ora, quali sono i fattori chiave per ottenere un buon raccolto da questa pianta.
Temperatura: è un fattore fondamentale per la fruttificazione della pianta, dal momento che è direttamente proporzionale al contenuto delle sostanze che determinano il livello di piccantezza del frutto. La temperatura ideale è compresa fra i 20°C e i 30°C; è importante non scendere mai al di sotto dei 10/12 °C e non superare i 30 °C .
Esposizione: la luce, non necessaria durante la fase iniziale della germinazione, diventa indispensabile per il processo di crescita della pianta e durante la sua fioritura. Una ridotta luminosità, infatti, tende a ridurre la produttività della pianta di peperoncino, determinandone la caduta precoce dei fiori.
I peperoncini, pertanto, necessitano di 18 ore di luce al giorno durante la fase di crescita e 12 ore durante la fioritura.
Terreno: la scelta ideale è un terreno ben drenato e ricco di nutrienti, con ridotto contenuto di argilla e una percentuale superiore al 50% di sabbia. È fondamentale evitare i ristagni d’acqua per non danneggiare la pianta; allo stesso tempo, però, bisogna evitare anche che il terreno sia troppo asciutto, in quanto impedirebbe l’assorbimento del fosforo e del potassio, essenziali per il corretto nutrimento della pianta.
Coltivazione in vaso sul terrazzo
Se desiderate coltivare la vostra pianta di peperoncini in vaso, è bene sapere che, per crescere in salute, questa pianta non ha bisogno di grandi spazi: è possibile, quindi, coltivarla sul terrazzo di casa, purché tenuta in una zona ben soleggiata.
Per quanto riguarda i fattori chiave temperatura, terreno ed esposizione, valgono le stesse istruzioni fornite per la coltivazione in orto. Sarà sufficiente aggiungere un sottile strato di ghiaia sul fondo del vaso prima di riempirlo col classico terriccio già concimato.
L’unica cosa a cui prestare attenzione sono i rinvasi: questi, infatti, vanno fatti di frequente a partire dalla formazione delle prime foglie e della struttura della pianta. Le dimensioni del vaso vanno progressivamente aumentate, fino ad arrivare alla messa a dimora definitiva.
Coltivazione in casa
Per chi se lo chiedesse, i peperoncini possono essere coltivati anche dentro le mura di casa. In che modo? Basta dotarsi di una cosiddetta “grow box” adeguata, avente la giusta illuminazione e temperatura e un sistema di aerazione. Si tratta di una tipologia di coltivazione più impegnativa e meno ecologica delle altre già citate, dal momento che richiede un consumo di energia elettrica per l’illuminazione, il riscaldamento e la ventilazione.
La grow box può essere acquistata ad un prezzo che varia dai 50 ai 200 euro circa, a seconda delle caratteristiche desiderate, oppure può essere fatta con il fai-da-te, costruendo una scatola dotata di lampade e sistemi di ventilazione da acquistare a parte.
Come proteggere i peperoncini durante l’inverno
Coltivare i peperoncini in inverno è un’impresa ardua, ma non impossibile: è sufficiente tenere la pianta ben riparata e al caldo, per poi riposizionarla in esterno al ritorno della primavera.
Se avete deciso di coltivare la vostra piantina in vaso, allora proteggerla non sarà un problema: a partire da novembre, vi basterà spostarla in un luogo protetto (come ad esempio una veranda), per poi riportarla all’esterno verso marzo/aprile.
Se, invece, opterete per la coltivazione in pieno campo, il consiglio è quello di stendere sopra la pianta un telo di “tessuto non tessuto” (detto anche TNT) della misura adeguata, immediatamente dopo la potatura di novembre.
La raccolta dei peperoncini
Qual è il momento giusto per raccogliere i peperoncini, una volta spuntati?
Per capirlo, bisogna guardare il colore e la morbidezza di un frutto preso a campione. Il peperoncino è maturo quando il colore ha raggiunto il suo tono più vivace e acceso; se non cambia per tre giorni consecutivi, vuol dire che il frutto ha raggiunto il suo picco di maturazione ed è tempo di raccoglierlo.
Se non conoscete bene l’intensità del colore della specie da voi scelta, potete affidarvi alla morbidezza del frutto: un peperoncino maturo risulterà più morbido al tatto rispetto a uno che ha ancora bisogno di tempo.
Infine (e questo è un metodo consigliato per chi è alle prime armi), per verificare il grado di maturazione è possibile raccogliere un peperoncino e tagliarlo a metà: se la sua parte interna è colorata allora è pronto, se presenta sfumature verdi allora non è ancora maturo.