La Drosera è una pianta carnivora, appartenente alla famiglia delle Droseraceae; essa è uno degli esemplari carnivori maggiormente diffusi sul pianeta e si sviluppa in diverse zone del mondo. Le foglie sono protette da peletti piuttosto lunghi, su cui si sviluppano delle ghiandole che permettono di imprigionare le prede per via delle sostanze vischiose che producono: una volta che hanno catturato l’insetto, questi peletti lo avvolgeranno lentamente per favorirne l’assorbimento.
La Dosera produce dei fiori molto semplici e belli, dal colore rosso, bianco o rosaceo e formati da cinque petali, somiglianti a piccole stelle; sono spesso adibiti ad uso ornamentale, sbocciando durante il periodo primaverile.
Indice
Nome
Drosera
Ambiente
La Drosera è originaria di alcune zone dell’Australia, ma è particolarmente diffusa in molte altre zone del mondo. La pianta predilige terreni acidi, aventi ph intorno a 3-5,5 e costituiti per il 70% da torba di sfagno mischiata con un 30% di perlite. In caso di rinvaso, si consiglia di utilizzare contenitori di plastica di generose dimensioni, perché a dispetto delle sue iniziali sembianze, questo esemplare di carnivora può crescere sensibilmente e produrre numerose nuove piante.
Si sconsiglia l’esposizione in luoghi ventilati in quanto la colla presente sulle foglie verrebbe a seccarsi.
Temperatura
La Drosera ha bisogno di esposizioni a luoghi molto umidi e generalmente a una buona esposizione solare, fatta eccezione per le specie Drosera adelae e la Drosera prolifera, dal momento che le loro foglie risultano essere molto sensibili al sole e potrebbero di conseguenza scottarsi. Tuttavia, al momento dell’acquisto, si consiglia di informarsi sulla specie per sapere la corretta esposizione in quanto parliamo di 141 specie di Drosera esistenti.
La pianta, per la propria origine tropicale, non tollera temperature eccessivamente rigide, per cui si consiglia di posizionarla in un luogo chiuso durante il periodo invernale. Essa avrà una crescita rigogliosa negli ambienti umidi, ma anche in serra e in terrario.
Mantenimento
La Drosera deve avere il substrato costantemente umido, condizione favorita dalla presenza costante di un sottovaso con circa 3 cm di acqua che deve essere rigorosamente distillata o piovana.
Nel periodo invernale, invece, si consiglia di attendere il completo assorbimento dell’acqua presente nel sottovaso prima di procedere alla successiva innaffiatura.
Come accade per le altre piante carnivore, si sconsiglia l’apporto di fertilizzante dal momento che assorbe il nutrimento di cui ha bisogno direttamente dagli insetti catturati.
Moltiplicazione
La moltiplicazione della Drosera avviene principalmente attraverso la semina: i semi, che si presentano molto piccoli, vanno posti sul composto, accuratamente setacciato in superficie per favorire la crescita delle radici e mantenendo il tutto alla luce e con molta umidità.
La pianta si presta anche alla realizzazione di talee da foglia, o alla riproduzione, molto diffusa, tramite stolone. In ques’ultimo caso, le radici, crescendo orizzontalmente e fuoriuscendo dal terreno, danno vita ad una nuova pianta; tagliare, quindi, la radice e rinvasarla a parte.
Avversità
La Drosera non è immune all’attacco di parassiti, quali gli afidi ed il ragnetto rosso, ospiti indesiderati e particolarmente fastidiosi. Al fine di sbarazzarsene, si può ricorrere all’uso di insetticidi appositi, o nel caso in cui si preferisca un rimedio naturale, la macerata di tabacco potrebbe rappresentare un’ottima soluzione.
La pianta carnivora viene inoltre minacciata da malattie derivate dai funghi, causate anche da una cattiva coltivazione: le più comuni sono la Botrite e la Phytium, da combattere preferibilmente con un prodotto specifico.