L’agave è una pianta della famiglia della Agavaceae, originaria dell’America centrale; è composta da foglie voluminose a forma triangolare disposte a rosetta, dotate di spine lungo il bordo.
Oltre ad essere usata come pianta ornamentale per parchi e giardini, l’agave è particolarmente famosa per le sue proprietà medicinali.
Di seguito, vediamo come coltivarla, quali sono le proprietà benefiche per il nostro organismo, le modalità di assunzione e le eventuali controindicazioni.
Indice
Come si coltiva l’agave?
L’agave è una pianta che non necessita di molte cure e dedizioni, tuttavia richiede alcune accortezze piuttosto importanti per il suo corretto sviluppo.
Questa pianta, che può essere coltivata sia in vaso che in giardino, predilige un clima mite e luoghi soleggiati e luminosi. Il consiglio, durante il periodo invernale, è quello di coprire le radici della pianta con appositi teli (in vendita in qualsiasi negozio di giardinaggio) per proteggerle da eventuali gelate.
Per crescere, l’agave ha bisogno di un terriccio ben drenato: se si ha a disposizione del terriccio fresco è possibile mescolarlo con semplice sabbia per renderlo più leggero.
Questa pianta, infine, non ha bisogno di grandi quantità d’acqua: la soluzione ideale è quella di innaffiarla con regolarità (1-2 volte alla settimana) e con parsimonia. Importante è prestare attenzione a non lasciare acqua nel suo sottovaso, visto che non tollera i ristagni idrici.
Le proprietà dell’agave
Le foglie dell’agave sono utilizzate come rimedio naturale contro molteplici disturbi: contengono amminoacidi (quali tirosina, lisina, triptofano), sali minerali (come il ferro, il calcio, il fosforo, il magnesio) e vitamine del gruppo B e C.
Grazie ai numerosi principi attivi presenti nelle sue foglie e fiori, questa pianta vanta molteplici proprietà benefiche:
- abbassa i livelli di colesterolo: grazie alla sua elevata concentrazione di insulina, riesce ad abbassare il livello di colesterolo nel sangue;
- combatte l’osteoporosi: i suoi sali minerali favoriscono la calcificazione delle ossa, riducendo il loro deterioramento;
- azione anti-diabetica: l’azione dell’insulina presente nelle foglie di agave regola il livello di glucosio corporeo;
- azione probiotica: riequilibra la flora batterica intestinale, riduce i livelli d acidità dell’intestino crasso e debella i batteri patogeni responsabili dei diversi disturbi gastrointestinali;
- azione lassativa: combatte la stitichezza poiché favorisce il transito intestinale;
- azione antiinfiammatoria
- azione antitumorale
- azione antisettica: perfetta per guarire ustioni, piccoli tagli, ferite e punture di insetti;
- rinforza il sistema immunitario: grazie al contenuto di vitamina C e sali minerali, stimola l’attività delle cellule deputate alla difesa del nostro organismo da agenti patogeni.
Modalità d’assunzione
È possibile sfruttare le proprietà positive della pianta in diversi modi:
- Sciroppo d’agave: è senza dubbio l’utilizzo più diffuso della pianta. Viene usato come dolcificante naturale a ridotto indice glicemico e limitato apporto calorico, come alternativa allo zucchero. Perfetto anche per zuccherare bevande fredde grazie alla sua alta solubilità;
- Linfa d’agave: un liquido dolce dalle proprietà antisettiche, ricco di prebiotici e positivo per la flora intestinale;
- Infusi: le foglie essiccate di questa pianta sono utilizzate per preparare preziosi infusi utili per migliorare la funzione epatica e il processo digestivo. Essi sono utilizzati anche come impacchi locali per curare piccole ferite, irritazioni cutanee e oculari e ustioni;
- Estratti d’agave: foglie e radici possono essere utilizzati per alleviare i fastidi legati alla dismenorrea (dolori del ciclo mestruale) e alla menopausa.
Controindicazioni
La linfa fresca e l’interno delle foglie di alcune specie di agave possono contenere sostanze irritanti che causano dermatiti al solo contatto con la pelle.
Il suo utilizzo eccessivo è controindicato sia in soggetti sani che diabetici, nonostante il suo basso indice glicemico. L’alto contenuto di fruttosio, infatti, porterebbe causare un sovraccarico epatico con lo sviluppo di malattie epatiche.
La dose giornaliera raccomandata è di 25 g.