L’Oleandro è un arbusto di natura sempreverde facente parte della famiglia delle Apocynaceae. Esso è coltivato principalmente per scopi ornamentali.
Il portamento arbustivo dell’Oleandro, generato da fusti non molto ramificati che nascono dapprima in forma eretta, poi incurvati verso l’esterno, gli conferisce un aspetto tondeggiante ed armonioso. La sua altezza può variare tra i 2 e i 4 metri complessivi. I rami più giovani hanno un caratteristico colore verde e sono privi di alcuna peluria. Nel corso degli anni, essi assumono una corteccia dal tipico colore grigio topo. I fusti sono velenosi, così come la foglie, che si presentano disposte in verticilli di circa 2 o 3, dal piccolissimo picciolo, con una nervatura al centro, allungate e interamente lineari. In genere sono larghe 1-2 cm e lunghe 12-14 cm. I fiori dell’Oleandro sono di grandi dimensioni e molto appariscenti, posti in cime sulla parte terminale dell’arbusto. Il calice di tali infiorescenze è composto da 5 lobi, dal colore rosa, oppure rosso, o anche bianco. Il frutto dell’Oleandro si presenta di forma allungata, molto stretta. Della lunghezza di 12-16 cm, esse produce dei semi quando giunge a maturità completa.
La moltiplicazione della pianta avviene principalmente per talee. Esse si pongono a radicazione in un’apposita cassetta composta da sabbia e torba, alla temperatura di 16-18 °C, assicurandosi che le talee stese non siano più corte di 5-8 cm. Con la comparsa dei primi germogli, possono essere trapiantate in vasetti di circa 9 cm di diametro.
Indice
Nome
Oleandro (Nerium oleander)
Ambiente
L’arbusto è originario delle zone asiatiche, ma è possibile trovarlo in maniera spontanea in gran parte della macchia mediterranea. Esso è una specie di arbusti piuttosto rustica, che predilige terreni umidi dai quali trae le sostanze necessarie per un florido e corretto accrescimento. In Italia è molto presente sulla zona costiera, sui suoli dei fiumi o sulle rocce nei pressi del mare.
Temperatura
L’Oleandro teme moltissimo le basse temperature, specie le gelate improvvise invernali. In tali condizioni, si consiglia di riporlo in luoghi maggiormente soleggiati o comunque al riparo da correnti fredde. Si consiglia di non permettere mai l’esposizione dell’Oleandro a temperature che scendano al di sotto dei 5° C. Gradisce posizioni molto luminose e baciate dai raggi diretti del sole.
Mantenimento
Tale pianta va innaffiata regolarmente dal mese di aprile a quello di ottobre inoltrato. Si consiglia di ridurre notevolmente l’apporto idrico durante la stagione invernale, per evitare di danneggiare l’apparato radicale della pianta.
Il terreno ideale è composto da una parte di terriccio fertile, una di torba ed una si sabbia; quest’ultima, in maniera specifica, si utilizza per favorirne il delicato processo di drenaggio.
Le concimazioni vanno effettuate a partire dal mese di maggio, sino a quello di settembre. Tale operazione, svolta almeno una volta ogni due settimane, garantisce infiorescenze ricche e salute di ferro della pianta.
L’Oleandro va potato immediatamente dopo la fioritura, provvedendo alla recisione di gran parte dei rami fioriferi, mentre le ramificazioni laterali vanno accorciate sino a divenire di minimo 10 cm.
Avversità
L’Oleandro è un arbusto spesso soggetto ad una malattia definita Rogna dell’Oleandro. Essa viene debellata solo recidendo la parte interessata della pianta, e successivamente attraverso l’utilizzo di prodotti fungicidi. Inoltre, tale arbusto, può essere attaccato dalla cocciniglia bruna e dalla cocciniglia cotonosa. In entrambi i casi è opportuno asportare le manifestazioni appiccicose o cotonose dei parassiti e trattare la pianta con prodotti specifici.