La Santoreggia montana, nota anche con il nome di santoreggia invernale, è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Labiateae. Tale pianta è particolarmente nota per le sue qualità aromatiche e terapeutiche.
Tale pianta si sviluppa in altezza per circa 50 cm, ed è larga 30 cm. Essa, in genere, possiede un tipico portamento a cespuglio, con fusti particolarmente ramificati. Questi ultimi, inoltre, si sviluppano in maniera strisciante oppure eretta e, di lignea consistenza alla base, posseggono peluria verde nella parte superiore. Le radici della Santoreggia montana sono particolarmente fibrose e con un sviluppo fitto. Le foglie della pianta, invece, si dispongono in maniera opposta, di color verde lucido, di forma lanceolata e particolarmente lisce al tatto. Le dimensioni di quest’ultime sono di gran lunga maggiori rispetto a quelle a cui siamo abituati se prendiamo in considerazione la Santoreggia domestica. I fiori della Santoreggia montana sono molto piccoli, ermafroditi e di color bianco. Essi, inoltre, si raggruppano in infiorescenze poste all’apice degli steli della pianta stessa. I semi della Santoreggia montana sono molto piccoli e neri. di forma tondeggiante.
La moltiplicazione della pianta avviene per seme e per divisione dei cespi. Nel primo caso, l’operazione di semina prevede di spargere i piccoli semini in piena terra, nella stagione autunnale. Qualora si voglia optare per la semina in semenzaio, essa va compiuta tra il mese di novembre e quello di dicembre. E’ opportuno inumidire il terreno, cospargervi i semi, e ricoprirli con uno strato molto leggero di terriccio fertile. Il contenitore va posto in un luogo particolarmente luminoso, così da permettere il trapianto delle piccole piantine già a partire dalla primavera successiva. La divisione dei cespi, invece, va compiuta nella stagione autunnale o in quella primaverile, recidendo porzioni di rami posti alla base e piantarli in attesa della comparsa delle prime foglioline, segno dell’avvenuta radicazione.
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Santoreggia montana (Satureja montana)
La Santoreggia montana ama essere coltivata in presenza di climi temperati, ma è in grado di svilupparsi anche liddove vi sono temperature molto più rigide, anche tendenti al di sotto dello zero. In genere, si consiglia di porre la Santoreggia montana in posti particolarmente soleggiati, anche se riesce ad adattarsi anche a mezz’ombra.
Tale pianta predilige terreni particolarmente sciolti, se possibile di natura calcarea, non particolarmente fertili e
Le irrigazioni vanno effettuate con regolarità, nonostante la Santoreggia montana sia in grado di resistere anche a lunghi inverni di siccità.
La concimazione va compiuta prima della semina, utilizzando del letame maturo, ed in itinere servendosi del classico concime ternario a lento rilascio.
Dal momento che la Santoreggia montana è anche una pianta rustica, essa è poco soggetta all’attacco di agenti parassitari ed afidi. Il suo nemico principale sono i marciumi radicali, conseguenti ad eccessive innaffiature oppure alla presenza di un substrato eccessivamente compatto.
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